Sollievo
“Sollievo” deriva dal latino sub- (sotto) levare (alleggerire, rendere lieve) e “sofferenza” dal latino sofferre composto da sub- e ferre (portare). Nella sofferenza c’è una tendenza verso il basso, mentre nel sollievo la spinta è verso l’alto.
La sofferenza ci “porta sotto”, ci schiaccia verso il basso, il sollievo ci alleggerisce, ci sgrava, ci porta dal basso verso l’alto.
Il sollievo è un vissuto piacevole la cui definizione mette alla prova la nostra capacità di comprensione. Comprendere vuol dire percepire connessioni, afferrare intuitivamente e mettere insieme con un processo di attribuzione di significato frammenti e contenuti di un’esperienza (K. Jaspers, 1964). Comprendere il sollievo non è affatto più semplice della comprensione della sofferenza. Anche il sollievo è attraversato dallo stesso mistero della sofferenza. Il sollievo e la sofferenza sono entrambi dei “vissuti”.
Quando proviamo un disagio potrebbe essere opportuno, chiudere gli occhi e focalizzarsi un panorama (a scelta), un ambiente, al quale siamo legati affettivamente o che ci fa provare benessere, ripetendo l’attività più volte al giorno.